martedì 22 aprile 2008

DOMENICO MESIANO : OLTRE I RISULTATI ELETTORALI




Comunicato stampa

OLTRE I RISULTATI ELETTORALI, A CONTATTO DELLA GENTE SUI POSTI DI LAVORO, NELLA SOCIETÀ, PER COSTRUIRE UN RAPPORTO DI FIDUCIA FATTO DI IMPEGNO E CONCRETEZZA PER LA SOLUZIONE DEI NUMEROSI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO I CITTADINI, IN ITALIA E ALL’ESTERO.

Innanzi tutto, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno creduto nella lista e nei candidati socialisti e che ci hanno onorato con il loro voto e le loro preferenze. Un grazie di cuore, perché ha smentito tutti coloro che hanno predicato falsità e bugie con la storia del voto utile e delle innumerevoli promesse. Noi speravamo molto di più. C’eravamo fissati un obiettivo ambizioso: riuscire a far eleggere almeno un deputato nel collegio Europa. Per questo dovevamo raggiungere almeno 30'000 voti. Così non è stato e ci siamo fermati a poco più della metà. Abbiamo messo tutto il nostro impegno e la nostra forza, utilizzando al meglio anche le poche risorse finanziarie a disposizione, sfruttando al massimo ogni qualsiasi opportunità per far circolare le idee ed il programma del Partito. Siamo partiti in ritardo, abbiamo cercato di recuperare ed in molte situazioni abbiamo corso alla pari con tante altre forze, sempre in maniera trasparente e leale. Su questo terreno possiamo certamente dare lezioni a tutti gli altri. Senza ombra di dubbio e possibilità di smentita. Si può perdere lealmente, si vince, in molti casi, con l’inganno e le bugie. La polarizzazione dello scontro e la poca visibilità sui mass media ci ha fortemente danneggiato. Ma certamente ci hanno danneggiato di più le numerose e gratuite bugie del PD e del suo capo bastone Veltroni, le scelte di tanti “socialisti” di correre sotto l’ala protettiva del grande capo, attratti da un progetto che allo stato attuale non è né carne e né pesce. E già puzza di bruciato. Il risultato di queste scelte è la consegna del paese a Berlusconi ed al centro destra, eliminando in un sol colpo i socialisti e la sinistra alternativa dalle aule del Parlamento italiano. Mai così in basso, mai peggio di così. E poi, siamo sinceri, lo dice la storia, chi vince non sempre ha ragione anche se ha i numeri per governare. Basta aspettare un poco per vedere come stanno realmente le cose, anche in questo caso. Sia chiaro, queste considerazioni non vogliono essere una scusa per giustificare il risultato. Ma sono soltanto riflessioni per far capire e capire meglio il contesto in cui si è svolta questa competizione elettorale.

La nostra ostinazione ha permesso per la prima volta dopo tanti anni di vedere sulle schede elettorali il simbolo del Partito Socialista con una lista di socialisti, con un programma specifico che portava avanti le idee ed i valori del riformismo laico, socialista e libertario accanto ai problemi concreti delle nostre collettività all’estero. Problemi che in questi lunghi anni ci hanno visti sempre impegnati nei COMITES, nell’Associazionismo, nel Sindacato, nei posti di lavoro a difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei deboli e degli oppressi.

Anche senza rappresentanza parlamentare, continueremo su questa strada cercando di metterci maggiormente all’ascolto della gente e dei loro problemi, per costruire un rapporto di fiducia. Una fiducia che non viene richiesta in bianco, ma sulla base di impegni e atti concreti che quotidianamente siamo in grado di portare avanti nella ricerca di soluzioni ai numerosi problemi che attanagliano la vita dei cittadini, in Italia e all’estero.

Bisogna andare oltre i risultati elettorali, denunciare i tatticismi e le posizioni di comodo, stringere i denti e badare alle cose concrete, ai rapporti costruiti nel tempo sulla base di un comune discutere e procedere nella ricerca di soluzioni per gli annosi ed innumervoli problemi che toccano ed interessano la realtà delle nostre collettività all’estero. La scuola, i servizi consolari, le questioni fiscali, i problemi dei giovani e quelli degli anziani, la promozione del Sistema Italia, la diffusione della lingua, la valorizzazione della produzione culturale delle collettività italiane all’estero. Problemi antichi che richiedono oggi una rilettura e soluzioni innovative che tengano conto dell’evoluzione della situazione. Quindi, che vanno attualizzati alle dinamiche odierne della nostra emigrazione e collettività residenti all’estero nei diversi contesti e Paesi. E’ quello che il Partito Socialista ha proposto nel suo programma e che da subito porterà avanti in ogni contesto.

Oltre il voto, quindi, ben ancorati alla realtà e con nuovo vigore, pronti a chiedere conto agli eletti degli impegni presi e delle promesse fatte, senza sconti per nessuno, maggioranza od opposizione che dir si voglia. La vera campagna elettorale, per noi, comincia veramente adesso.

Uvrier, 22 aprile 2008/DM/mm

www.mesiano.ch

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